Si sente parlare molto spesso dei benefici dell’olio extra vergine (EVO) di oliva senza ben comprendere a quali molecole si fa riferimento e quale quantitativo può avere un effetto protettivo sulla nostra salute.
L’olio evo, derivato dalla macinazione meccanica delle olive (Olea Europea), è incluso come condimento lipidico nella Dieta Mediterranea che consiste nel consumo di cereali raffinati, frutta, verdura, legumi, pesce e frutta secca.
La componente più abbondante nell’olio è l’acido grasso monoinsaturo chiamato acido oleico, seguito da acidi grassi polinsaturi (PUFA) come ad esempio acido linoleico, acido alfa linolenico e poi ci sono acidi grassi a corta carena (SFA) come l’acido stearico e il palmitico. E’ bene notare che il quantitativo degli acidi grassi varia a seconda del grado di maturazione delle olive, a seconda delle condizioni di crescita a tal proposito si è visto, per esempio, che le olive che provengono da posti più freddi, possiedono un più alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi.

Fonte dell’immagine: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6722810/
I benefici dell’acido oleico si esplicano per esempio sulla prevenzione del rischio cardiovascolare (i parametri utilizzati sono l’interleuchina-6, alcune molecole di adesione come VCAM) e quindi sulla riduzione dei livelli di colesterolo LDL e aumento di HDL.
Per chi vuole approfondire…
Risulta doveroso specificare che non sono tanto preoccupanti i livelli di LDL ma bensì la frazione di lipoproteine ad alta densità che vengono ossidate, è proprio questo l’evento iniziale dello sviluppo dell’aterosclerosi e delle patologie coronariche; quando le LDL-c sono ossidate non vengono riconosciute dai recettori e vengono fagocitate dai macrofagi, delle cellule del sistema immunitario deputate alla difesa del nostro corpo.
Lo step successivo è la formazione delle cellule schiumose la cui attivazione determina l’attivazione di una risposta citotossica rivolta verso l’endotelio dei vasi e quindi si ha la lesione degli stessi.
Tutto questo meccanismo che porta alla rottura dei vasi, può essere rallentato dal regolare consumo di 25 mL di olio EVO al giorno, equivalenti a circa 2 cucchiai da cucina.
Quali sono invece gli effetti sul microbiota intestinale?
Abbiamo già fatto riferimento all’importanza del microbiota intestinale, ovvero la flora batterica intestinale che è responsabile, fra le altre funzioni, della produzione di alcune vitamine e mantenere l’integrità della mucosa intestinale affinché l’assorbimento e la digestione dei nutrienti avvenga nel modo corretto.
Dobbiamo pensare al microbiota intestinale come a tanti gruppi di batteri, che comunicano tra loro grazie a delle molecole, nell’ambito di questi gruppi ci sono batteri che se prevalgono sugli altri possono determinare quella che chiamiamo disbiosi intestinale cioè si alterano gli equilibri fra i vari gruppi e le funzioni digestive vengono alterate.
Dunque una alterazione del microbiota e quindi una variazione per esempio del rapporto tra questi due gruppi Firmicutes/Bacteroidetes è un indicatore di disbiosi.
Si è visto che però che i benefici dell’olio EVO determinano un aumento di batteri anaerobi (Clostridium XIVa) particolarmente utili e che producono butirrato ovvero una molecola con proprietà benefiche sulla mucosa intestinale e in grado di ridurre l’infiammazione. Questo effetto è determinato dall’azione congiunta di due importanti composti antiossidanti dell’olio d’oliva, chiamati idrossitirosolo e oleuropeina.